Periferie urbane deserte affiancano con i loro spogli caseggiati o fabbriche strade che si perdono all'orizzonte, cieli lividi, pesanti di nuvole piovose, silenzio e solitudine ,questi temi ricorrono nella pittura densa e materica di VERENA D'ALESSANDRO,artista che la Polid'Arte è ben lieta di presentare per la prima volta a Spoleto, con un curriculum molto valido alle sue spalle. L'artista ha una ispirazione che può ricordare l'americano Hopper o il nostro Vespignani, ma il suo contesto è più drammatico direi gridato ,perche le sue strade a volte si incrociano come lame sul terreno plumbeo,  i tralicci della luce ,i grattacieli che emergono sullo sfondo di cieli gialli senza il rosa del tramonto, che non danno speranza di vita , una civiltà contemporanea che sta ai margini di una natura che assiste impassibile alla nostra autodistruzione : questa pittura così intensa ricca di significati è quanto Verena D'Alessandro ci propone nella sua mostra con una bellissima cromia e una ideazione quasi scenica.